Negli ultimi anni, le aggressioni al personale sanitario sono aumentate in modo allarmante, diventando una delle principali preoccupazioni per la categoria. L’Ordine degli Infermieri denuncia con fermezza questa situazione e chiede un intervento immediato. L’ultimo episodio, accaduto a Perugia nella notte del 10 novembre, ha visto coinvolti alcuni operatori sanitari del servizio 118, vittime di una violenta aggressione da parte di un uomo in forte stato di agitazione. Questo grave incidente non ha solo causato ferite fisiche, ma ha anche lasciato profonde cicatrici psicologiche su chi, ogni giorno, si dedica alla salute dei cittadini.
Gli infermieri e gli operatori sanitari coinvolti nell’aggressione erano impegnati a prestare soccorso, ma si sono trovati improvvisamente in pericolo. Questo genere di episodi lascia segni indelebili: trovarsi in situazioni di violenza mentre si è preparati a curare e aiutare, non a difendersi, mina la serenità e la motivazione di chi lavora in prima linea. Il trauma non è solo fisico; l’impatto psicologico di queste esperienze aumenta lo stress e l’esasperazione, portando a condizioni lavorative insostenibili. L’escalation di violenze influisce gravemente sul benessere dei professionisti sanitari e sulla loro capacità di svolgere al meglio il proprio lavoro.
“Esprimo profonda preoccupazione e indignazione per l’ennesimo episodio di violenza subito dai nostri professionisti,” ha dichiarato Nicola Volpi, presidente dell’Ordine degli Infermieri. “Chi lavora per tutelare la salute della comunità merita rispetto e protezione, non di subire aggressioni mentre svolge il proprio dovere. È inaccettabile che chi offre assistenza debba temere per la propria vita e affrontare traumi che possono compromettere il proprio equilibrio psicologico.”
Alla luce di questa situazione, l’Ordine degli Infermieri chiede l’istituzione urgente di un tavolo tecnico per affrontare il problema in modo concreto. La proposta include un piano di prevenzione e intervento efficace, che garantisca maggiore sicurezza negli ambienti di lavoro sanitari. È fondamentale che questo tavolo di lavoro coinvolga istituzioni, ordini professionali, autorità politiche, prefetture e vertici aziendali per una collaborazione sinergica e coordinata. Solo lavorando insieme sarà possibile proteggere il personale sanitario, ridurre i rischi e creare un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.
I professionisti della salute hanno scelto una carriera dedicata al benessere degli altri, e non dovrebbero temere per la propria incolumità. È dovere della società e delle istituzioni garantire loro la possibilità di lavorare serenamente, in condizioni di sicurezza e rispetto, affinché possano continuare a offrire un servizio fondamentale per la comunità.